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Raymond Carver e Gordon Lish: una storia quasi vera

Quello tra uno scrittore e il proprio editor è un rapporto complesso. È giocato su un campo, il testo, che rappresenta tantissime cose per entrambi e proprio a causa di questo può risolversi in modi differenti. Thomas Wolfe dedicò Il fiume e il tempo a Maxwell E. Perkins (editor, tra gli altri, di Hemingway, Fitzgerald e Caldwell) per la «leale devozione e la paziente cura con cui l’intrepido e costante amico» l’aveva assistito durante la revisione del manoscritto. Perkins diventò una figura così importante nella vita di Tom che lo scrittore arrivò ad allontanarsene per dimostrare, soprattutto a se stesso, di essere in grado di scrivere anche senza di lui. La storia si concluse in una specie di lieto fine alla morte prematura di Wolfe. Forbici , il libro del francese Stéphane Michaka , riprende le dinamiche di un’altra coppia editoriale, forse ancora più celebre: quella tra Raymond Carver e l’editor Gordon Lish . Anche se l’autore precisa che il romanzo è un’opera di fantasia...

Un barlume nella nebbia e un giorno di pioggia a Madrid

Del (vero) perché ho aperto un blog

Sulla difficoltà di leggere durante la pandemia

La parzialità della scrittura nella totalità del mondo

Svegliarsi insieme a Christopher Isherwood

Chi ben comincia (a scrivere) è a metà dell’opera